Grace
era, e Stoner lo sapeva bene, forse l’aveva sempre saputo, una di quelle rare e
adorabili creature la cui natura morale è così delicata che va sostenuta e
curata di continuo, per poter essere soddisfatta. Aliena al mondo, era
costretta a vivere dove non poteva sentirsi a casa; avida di tenerezza e
quiete, doveva cibarsi d’indifferenza, insensibilità e rumore. Un’indole che,
anche nel luogo estraneo e ostile in cui era costretta a vivere, non aveva la
ferocia necessaria per combattere le forze brutali che la contrastavano e non
poteva che ritrarsi delicatamente nel silenzio e lì farsi piccola piccola,
restare immobile ed essere dimenticata.
John Williams - Stoner - pag.273
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