Le risorse non hanno
bisogno di essere predicate. Io non amo le prediche, e credo che la filosofia non
ne abbia bisogno. Il cristianesimo si è perso e ha dato il peggio di sé nella
volontà di convertire. Ma se io supero l’opposizione fra fede e ragione, se mi
lascio sfidare dallo spazio dell’alterità che il cristianesimo propone, posso
attingere a qualcosa di prezioso. Anche politicamente: "essere nell’altro”
significa superare le gerarchie, non c’è superiore né inferiore. E non è
nemmeno uno spazio comune in cui si riduce l’altro a un proprio simile: è
piuttosto un campo di intensità, un “tra” che è scarto e allo stesso tempo
condivisione.
Nel vangelo di Giovanni, Gesù dice: “Io mi ritiro e vengo verso di voi”. Sembra contraddittorio, ma non lo è. Estraniandosi dalla relazione annodata con l’altro, riaprendo appunto uno scarto, posso scoprirlo, avere su di lui un nuovo sguardo, rendere davvero vivo il rapporto».
Francois Jullien - Aprirsi all'altro - Robinson 14-4-2019
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