Ho scritto di cose inanimate, di roccia e acqua, gelo e
sole, e si potrebbe avere l’impressione che questo mondo non sia vivente. Ma ho
voluto giungere alle cose viventi tramite le loro forze creatrici, perché la
montagna è una e indivisibile, e roccia, suolo, acqua e aria ne fanno parte
tanto quanto ciò che cresce dal suo suolo e ne respira l’aria. Sono tutti
aspetti di una singola entità, della montagna vivente. La roccia che si disintegra,
l’acqua che nutre, il sole che ridesta, i semi, le radici, gli uccelli, sono
una cosa sola. L’aquila e la veronica alpina sono parte della montagna nel suo
complesso. La sassifraga — la «spacca sassi» — in alcune delle sue forme più
incantevoli, stellaris, che con i suoi fiori singoli adorna di stelle i
torrenti rocciosi ad alta quota nei circhi glaciali, e azoides, che si
raccoglie come morbida luce solare nei loro tratti più bassi, non può vivere
separata dalla montagna. Sarebbe come aspettarsi che la palpebra funzioni se la
si separa dall’occhio.
Nan Shepherd - La montagna vivente - pag.101
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