sabato 22 settembre 2018



Ho scritto di cose inanimate, di roccia e acqua, gelo e sole, e si potrebbe avere l’impressione che questo mondo non sia vivente. Ma ho voluto giungere alle cose viventi tramite le loro forze creatrici, perché la montagna è una e indivisibile, e roccia, suolo, acqua e aria ne fanno parte tanto quanto ciò che cresce dal suo suolo e ne respira l’aria. Sono tutti aspetti di una singola entità, della montagna vivente. La roccia che si disintegra, l’acqua che nutre, il sole che ridesta, i semi, le radici, gli uccelli, sono una cosa sola. L’aquila e la veronica alpina sono parte della montagna nel suo complesso. La sassifraga — la «spacca sassi» — in alcune delle sue forme più incantevoli, stellaris,   che con i suoi fiori singoli adorna di stelle i torrenti rocciosi ad alta quota nei circhi glaciali, e azoides, che si raccoglie come morbida luce solare nei loro tratti più bassi, non può vivere separata dalla montagna. Sarebbe come aspettarsi che la palpebra funzioni se la si separa dall’occhio.
Nan Shepherd - La montagna vivente - pag.101

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