domenica 28 dicembre 2008


da Littlepeople.blogspot.com

Ogni civiltà nel proprio rapporto con i barbari reca iscritta l'idea che ha di se stessa. E quando lotta con i barbari, qualsiasi civiltà finisce per scegliere non la strategia migliore per vincere, ma quella più adatta a confermarsi nella propria identità.
Perchè l'incubo della civiltà non è essere conquistata dai barbari, ma esserne contagiata.
Ha paura di toccarli. Così prima o poi l'idea a qualcuno viene: l'ideale sarebbe mettere un bel muro tra noi e loro.(...) La Grande Muraglia non era tanto una mossa militare, quanto mentale. Sembra la fortificazione di un confine, ma in realtà è l'invenzione di un confine.(...)
La Grande Muraglia non difendeva dai barbari: li inventava. Non proteggeva la civiltà: la definiva.(...)
Quel muro ci serve, ma non per tenere lontano quel che ci fa paura: per dargli un nome. Dove c'è quel muro, abbiamo una geografia che conosciamo, l'unica: noi di qua, e di là i barbari.
Al limite possiamo perdere, ma non perderci.
Alessandro Baricco - I barbari - pag.174-177

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