mercoledì 2 marzo 2016




-Ma quando hai visto una cosa del genere, Danglard, - disse Adamsberg sottovoce,- un frammento ti resta sempre dentro. Qualunque cosa, bellissima o bruttissima, lascia sempre un po’ di sè negli occhi di chi guarda. È risaputo. Del resto, è proprio da questo che la si riconosce.
-Che cosa?- domandò Estalère.
-Quello che ho appena detto. L’estrema bellezza o l’estrema bruttezza. La si riconosce da quello choc, da quella briciola che resta.



Lungo la banchina, Estalère toccò la spalla del commissario, dopo che Danglard se ne era andato in fretta, come dispiaciuto di aver parlato troppo.
-Ma di quei frammenti di cose viste, uno che se ne fa, dopo?
-Li riordina, li dispone come stelle su un grande cartone che si chiama memoria.
-E non si possono buttare via?


-No, è impossibile. La memoria non ha una pattumiera.
-E allora cosa deve fare, uno, se non li vuole?
-Li aspetta al varco per ucciderli, come Danglard, oppure non ci bada. 
Fred Vargas - Un luogo incerto - pag.43

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