E
venticinque minuti dopo, sul binario 4 della stazione di Bologna, c’era un
signore pelato che guardava le cose, la stazione, la gente, come se fossero
interessantissimi, per lui, la stazione di Bologna e i passeggeri in attesa del
regionale veloce Ancona Piacenza delle otto e ventiquattro.
E
aveva in mano una borsa nera con su scritto, in bianco “Vernice is
faaaantastic”, mi era sembrato, e mi era sembrata una bellissima borsa, e poi
avevo letto meglio “Venice is faaaantastic”, c’era scritto, e mi era sembrata
una borsa un po’ meno bella.
E
avevo pensato che io non lo sapevo, perché le cose insensate mi sembravan più
sensate delle cose sensate, forse era perché a noi era toccato di vivere in un
periodo che era talmente insensato che fingere una cosa sensata, come
l’ammirazione per Venezia, era meno sensato che fingere una cosa insensata, come
l’ ammirazione per la vernice.
Che
poi, tra l’altro, se uno faceva il pittore, non era insensata per niente,
l’ammirazione per la vernice.
Paolo Nori - La banda del formaggio - pag. 93
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