mercoledì 25 aprile 2012

opera di Alexander Farto


Resto solo. Fumo la mia sigaretta. Arriva Tato, il pugile omosessuale. Prende una sedia davanti a me. Un raggio di luce gli inonda il viso butterato.                                
 “Senti quasta storia”, mi dice. “La mia storia. La storia del vendicatore di una dolorosa tragedia. La tragedia del melodramma finale, che non ha prospettive. La coincidenza fatale della tragedia senza fine. Ascolta la mia storia. La storia dell’imperfetto che si rese perfetto. E il tragico finale della morte, che è la vita. Che cosa te ne sembra?”
"Non male", faccio io.                          
 “Mi basta”, esclama e se ne va.

Guillermo Rosales - La casa dei naufraghi - pag.40

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