giovedì 21 luglio 2011


opera di Chris Appelhans

Il giorno ad urlapicchio

Ci son dei giorni smègi e lombidiosi 1
col cielo dagro e un fònzero gongruto 2
ci son meriggi gnàlidi e budriosi 3
che plògidan sul mondo infrangelluto,4

ma oggi è un giorno a zìmpagi e zirlecchi5
un giorno tutto gnacchi e timparlini,6
le nuvole buzzìllano, i bernecchi7
ludèrchiano coi fèrnagi tra i pini;8

è un giorno per le vànvere, un festicchio
un giorno carmidioso e prodigiero,9
è il giorno a cantilegi, ad urlapicchio 10
in cui m'hai detto "t'amo per davvero ".

1. ...smègi: come dice il protagonista de La città morta di
D’Annunzio: “ Un giorno smègio mi donasti i baci “.
...lombidìosi: pieni di appuntamenti e di opportunità ma non sempre favorevoli. Classico giorno lombidioso fu il 15 marzo del 44 a.C. (le Idi). Proprio quel giorno Caio Giulio Cesare venne raggiunto da ben ventitré sorprese, a mezzo pugnale, che posero fine a ogni suo cruccio.
2. ...fònzero gongruto: vento di scirocco umido e attaccaticcio. Quando soffia per lunghi periodi le vesti della gente si trasformano in carta moschicida e le forme di pecorino si squagliano come la ceralacca vicino al fuoco.
5. ...meriggì gnàlidi: i classici pomeriggi dell’isola di Giava adatti alla coltivazione di riso, canna da zucchero e tabacco. Per la coltivazione del cocomero invece, sono più adatti i meriggi manfàni del golfo di Taranto.
...budriosi: col sole o senza sole: a piacere.
4. ...infrangelluto: espressione napoletana che significa "infastidito, scoglionato". Il femminile "infrangelluta" descrive perfettamente quella dolorosa espressione che assumono alcuni politici quando vengono trombati alle elezioni: " Poverello... mo’ vedrai che faccia infrangelluta ci viene a Don Rafele! "
5. ...zìmpagi e zirlecchi: ambedue le espressioni vengono dal più puro dialetto milanese. Mentre zìmpagi sta per « spinte, pigiature" (es.: el muturìn del Gianni el va minga senza zimpagi), zirlecchi significa «saltelli, ballonzolii" (es.: el stradùn che purtava a Rogoredo l'era tucc un bus e inscì el furgùn faseva nà sfilada de zirlecchi).
6. ...gnacchi e timparlini: mutuati dall’antico sassone (ted. gnakken und thimparlen). Ancora oggi in Germania gli gnacchi e i timparlini sono quei ciondoli che adornano la coda degli aquiloni o le ruote in cima al palo della cuccagna (cfr. F.M. Trabuchk, Spìelen mit die Kamssel, Arcibildung, Bonn, 1955). In questo caso il poeta usa metaforicamente tali vocaboli per significare gaiezza, giovialità e speranza nel domani.
7. ...le nuvole buzzìlano: quando non tira vento forte e quando la temperatura è tra i sedici e i diciannove gradi centigradi. Se cala il vento e la temperatura scende, smettono.
...i bemecchi: ginnocèfali, passeracei dentirostri color ruggine dal capo quasi nudo (scìent. Gymnocepbalus calvus) che muggiscono come i vitelli. Vivevano solo in Brasile ma migrarono in Italia al seguito del calciatore Socrates (Fiorentina Football Club). Ludèrchiano coi fèrnagi.
8. ...fèrnagì: pettirossi, passeracei di sinistra (scient. Sylvia rubecola). Vivono sui pini e ludèrchiano coi bernecchi.
9. ...giorno carmidìoso e prodigìero: come ha spiegato molte volte il colonnello (poi generale), che leggeva le previsioni del tempo alla televisione, i giorni si dividono in «carmidiosi» e in «prodigieri». I primi iniziano col cielo sereno e finiscono col cielo nuvoloso, i secondi iniziano col cielo nuvoloso e finiscono col cielo sereno. Da ciò è facile dedurre che il giorno qui descritto dal poeta è iniziato col cielo sereno, è diventato nuvoloso verso mezzogiorno poi, nel pomeriggio, si è ulteriormente rannuvolato rasserenandosi verso la fine della giornata.
10. ...ad urlapìcchio: quando le nuvole buzzìllano e i bernecchi ludèrchiano coi fèrnagi; quando tutto è carmidioso e prodigiero; quando lei vi ama...
Fosco Maraini da La Gnosi delle Fanfole

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