sabato 14 maggio 2011


opera di Kaveh Hosseini

Una stazione abbandonata,
due sedie,
e la tristezza può inventare mille storie [Michel Saulaie]

L’ultimo treno è passato, per perdersi sui binari senza fine, e non è rimasto nient’altro che il silenzio che odora di olio vecchio. In un angolo di un quartiere periferico della città, la stazione e un palazzo scrostato sul quale, senza dover combattere, scende la notte con i suoi sogni pericolosi. La luce di un fioco lampione si diffonde sotto forma di fili sottili e inerti, una misera luce elettrica, simile a una ragnatela. Cè un orologio da parete con il vetro rotto e le lancette ferme, custode di tutte le altre cose.
Joseba Serraniondia - Lo scrittore e la sua ombra - pag.9

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