mercoledì 8 dicembre 2010



Serra - Parlare di spirito e particolarmente difficile perche si ha l’impressione che la vita, oggi, sia consacrata al controllo e allo studio del corpo; oserei quasi parlare di una deificazione del corpo. Un'impressione rafforzata anche dalla lettura dei suoi libri. Se fossi un prete le chiederei se dedicare tutta questa attenzione al corpo non rischia di far dimenticare lo spirito. Oppure corpo e spirito sono la stessa cosa?
Petit - È una bellissima domanda ma non mi riguarda, perché quello che faccio non ha nulla a che fare con il corpo. Passione, intuizione, ricerca della perfezione, tenacia, amore per qualcosa: tutto questo e frutto della mente. Per camminare su una corda tesa si ha certamente bisogno del corpo, ma prima di tutto è necessario generare una sorprendente energia di solidità e di fede: bisogna credere. Quando sono sulla fune, quando, dopo aver afferrato la mia asta da equilibrista, sono pronto a partire, devo sapere in anticipo, prima di fare il primo passo, che arriverò dall’altra parte. Se non lo sapessi fuggirei via, perche sarebbe terrificante. Questa è fede. Forse è una fede religiosa; di certo ha a che fare con la mente.
Philippe Petit - Credere nel vuoto - pag.44-45

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