venerdì 10 settembre 2010


— Dove lo porti? —, aveva chiesto la mamma.
— Cose da uomini —, aveva risposto Libero Parri, e da lì Ultimo non si era fatto più domande perché se hai cinque anni e tuo padre ti porta con sé, in quel modo, sei felice e basta.
Per cui aveva corricchiato dietro di lui fino al bivio per Rabello. L'aveva fatto senza sapere che per infinite volte, da grande, avrebbe rivisto quella immagine, proprio quella: la sagoma massiccia del padre che camminava a grandi passi davanti a lui, contro il volo della nebbia mattutina, senza mai voltarsi, né per aspettarlo né per controllare che ci fosse ancora.
In quella severità, e in quella assenza totale di dubbi, vi era quanto suo padre gli aveva insegnato dell'essere padri; che è saper camminare, senza mai voltarsi. Camminare il passo lungo degli adulti, senza pietà, ma un passo limpido e regolare, perche tuo figlio possa capirlo e starci attaccato, nonostante il suo passo bambino. E farlo senza mai voltarsi, se ne avrai la forza: perché lui sappia che non si perderà, e che camminare insieme è un destino di cui non bisogna mai dubitare, giacchè è scritto nella terra.
Alessandro Baricco - Questa storia - pag.26

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