domenica 23 maggio 2010


foto di Mimmo Jodice

Avevo paura.
Chiunque abbia vissuto in Argentina in quegli anni potrà capirlo.
Gli uomini in divisa uccidevano come bestie
e c’era gente che diceva:” Per qualcosa sarà”.
Questo significava che i morti erano colpevoli, visto che li avevano uccisi.
Nessuno riusciva ad accettare che si uccidesse senza motivo,
né qualcuno avrebbe ammesso un ruolo complice nel coprire dei crimini.
(“Non vedo, non sento, non parlo.”)
L’unica soluzione accettabile, quindi, era la colpevolezza dei morti.
Non fu difficile.
“Per qualcosa sarà”,
“In qualcosa deve essere coinvolto”,
“Qualcosa avrà fatto”.
Chi è stato colpevole tutta la vita per le sue origini, e chi lo è stato per metà della sua vita a causa delle sue idee, saprà di cosa parlo.

Rolo Diez - Il passo della tigre - pag.150

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