martedì 21 luglio 2009

foto di Marco Trovato

In un mondo così ricco e così mobile, dove quasi mai un istante spiega l’istante successivo, l’altruismo non è una cosa semplice: a chi si rivolge, infatti? E’ sicuro, d’altronde, che in fondo ad ogni slancio verso gli altri urge una profonda inquietudine rispetto a noi stessi, se non addirittura una segreta disperazione di sopportarci. Ma questo, credo, non sminuisce affatto quello slancio, che, al contrario, ne risulta più umano. Pensi! Ci allontaniamo da noi stessi, per accostarci a un essere sconosciuto che, a suo modo, anch’egli ci sfugge; e speriamo vagamente di capire l’altro che vediamo solo dal di fuori, perché è un essere distinto di cui non conosciamo tutte le difficoltà ( e perché, forse, ci aiuterà a guadagnare una certa comprensione di noi stessi). Immancabilmente l’altro non è che una deviazione verso di noi. E’ già tanto se, da questa calamità di sopportarsi, nasce l’esigenza di soccorrere gli altri, invece di tormentarli.

Rainer Maria Rilke - Lettera intorno ad un giardino - pag.18

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