martedì 6 gennaio 2009

Thomas Browne 1605 - 1682

"Ogni conoscenza è circondata da un buio impenetrabile"
Ma Browne registra i modelli ricorrenti nell'apparente infinita molteplicità delle forme, come ad esempio nel suo trattato sui giardini di Ciro, quello del cosiddetto qiuconce, basato sui vertici di un quadrilatero e sui punti di intersezione delle sue diagonali.

Ovunque nella materia, sia viva che morta, Browne ritrova questa struttura: in determinate strutture cristalline, nelle stelle e nei ricci di mare, nelle vertebre dei mammiferi, nella spina dorsale di pesci e uccelli,sulla pelle di molte specie di rettili,nelle orme dei quadrupedi che procedono di sbieco,nella configurazione dei corpi di bruchi, farfalle, bachi da seta e falene, nella radice delle felci d'acqua, nei gusci dei semi di girasole e dei pini ad ombrello, nel cuore dei giovani germogli di quercia o degli steli dell' equiseto, nonchè nelle opere d'arte degli uomini, nelle piramidi egizie e nel mausoleo di Augudto, come pure nei giardini di re Salomone coi suoi melograni e gigli bianchi piantati con ordine matematico.
"La natura, con mano elegante, si esprime in forma geometrica"

W. G. Sebald - Gli anelli di Saturno - pag 23 - 24

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