sabato 31 maggio 2008


Tristan Campbell

" A chi le trascrive, alla musicista che le canta, all'attrice che le pronuncia, al lettore che le segue senza vederle ed è assorto nel loro significato, le parole sembrano meno inintellegibili che a chi le scrive.
Per scriverle, egli le cerca.
Chi scrive è un uomo con lo sguardo fisso, il corpo contratto, le mani supplichevolmente tese verso parole che lo fuggono.
Tutti i nomi sono sulla punta della lingua.
La mano che scrive è una mano che cerca a tastoni il linguaggio mancante, che brancola verso il linguaggio superstite, che si indispettisce, si irrita, lo mendica con la punta delle dita.
...
Ma qual'è l'uomo che non ha il venir meno del linguaggio come destino, e il silenzio come ultimo volto?"
Pascal Quignard - Il nome sulla punta della lingua - pag. 4

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