C'era qualcuno e li stava cercando nel buio, esattamente come faceva Alexander scandagliando i meandri dell'ansa. O forse era lui stesso a guardarsi dentro, a interrogarsi di fronte alla propria ombra. Quanti uomini aveva già ucciso e quanti ancora ne avrebbe dovuti uccidere per restare vivo. Quante vite avrebbe dovuto mietere per essere chiamato eroe e per sentirsi maledetto.
Una sola domanda aveva trovato istantanea risposta.
Una. Tanto bastava.
Una sola uccisione era sufficiente per guastare l'anima.
Stava attraversando una terra che macchiava, entrava nelle narici, sedimentava sotto le unghie ed era più nera di quella inglese, o forse solo maledetta. Nero era il colore del sangue morto, quello del giorno dopo, freddo e opaco, che l'alba rivelava sul terreno ricoperto di cadaveri.
Ilaria Tuti - Come vento cucito alla terra - pag.33
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