venerdì 27 dicembre 2024

 

 

 

Fuggiva, non dal suo passato, ma per salvarsi dal futuro.                                                 Gli ci vollero dodici anni per imparare che non si sfugge a nessuno dei due.                     

 


Stava allora a El Paso, che era uno dei termini del suo andirivieni come fuochista di macchina (e non gli mancava molto per diventare anch’egli macchinista), dove viveva in una linda casetta urbana che affittava ormai da quattro anni, insieme con la donna, nota ai vicini ai bottegai e simili come sua moglie, che aveva cavato sette anni prima da una casa di tolleranza di Galveston.                                                                   

 


Aveva fatto il bracciante mietitore nel Kansas, pascolato pecore nel Nuovo Messico, poi di nuovo s’era trovato operaio edile in Arizona e nel Texas occidentale e finalmente scaricatore nei moli di Galveston; se ancora fuggisse o no, non lo sapeva perché ormai erano anni che non ricordava più nemmeno di aver dimenticato quel viso. E quando sperimentò che con nient’altro che un po’ di geografia non si può sfuggire né al passato né al futuro, non lo sapeva. 

 

opere di Andrew Wyeth

(La geografia: questa povertà d’invenzione, questa fatua fede dell'uomo nella distanza, dell’uomo che non sa inventare per salvarsi nulla di meglio che la geografia; e proprio lui, più di tutti, per cui, così credeva di credere, la geografia non era mai stata soltanto qualcosa dove camminare ma il vero ambiente che il suo libero andirivieni richiedeva per respirarci).

 William Faulkner - Il borgo, pag.264-5

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