venerdì 18 gennaio 2019




Sandra continuava a tenere gli occhi chiusi, in silenzio. 
“Mamma” disse, “scusami se sono sporco…” 
Prese fra le braccia quel corpo, lo strinse a sé come un bimbo o una fidanzata. Le fece sentire, nonostante la schiena rotta, tutta la sua forza. 
“ Non ti chiedo niente” disse Sandra scuotendo la testa, “ma tu promettimi…”  
“Sssh!” fece Alessio che non voleva sentire.
“Promettimi” ripeté Sandra mentre il volto le tornava bello, “ che questa è l’ultima volta che vai a fare non so cosa di notte.” 
Alessio rise. Risero insieme, abbracciati e stanchi, alla luce della lampadina che pendeva dal soffitto e dell’alba che stava sorgendo. 
In quel momento, da dietro lo spigolo della porta, apparve Anna. Non disse niente. Rimase lì, pulita e scalza. Li guardava, non vista, come un piccolo angelo in pigiama estivo. 
Nel suo alfabeto, quella era una cosa molto bella. La sua mamma con il viso nell’incavo tra il collo e la spalla di suo fratello, era forse la cosa più bella. 
Quella per cui valeva la pena, nella vita, non barare.

Silvia Avallone - Acciaio - Pag.108


Nessun commento: