Dai finestrini aperti delle carrozze, insieme alla sabbia
salnitrosa sollevata dalle ruote del convoglio, entra un caldo secco, come da
pentola a pressione.
All’improvviso, come colpiti da una visione irreale, i passeggeri
boccheggianti del lato di ponente si mettono a osservare un’orfana nuvola
bianca che avanza miracolosamente srotolandosi nell'irradiante luminosità del
cielo.
Quasi
si trattasse della visione di un angelo smarrito, i passeggeri incantati
seguono la traiettoria e le forme in cui si sfilaccia lentamente la nuvoletta
trovatella.
Nella
calura infernale già non si capisce se sia più bella la nuvola che attraversa
il cielo blu o la sua ombra fresca che unge il dorso bruciante delle pietre di
salnitro.
Hernan Rivera Letelier - I treni vanno in purgatorio - pag.152
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