Bob
sa pochissimo di quel che significhi essere una donna, e meno che mai quel che
significhi essere nera. È abbastanza onesto e intelligente da ammetterlo e
comportarsi di conseguenza ma, come la maggior parte dei maschi bianchi, non ha
sufficiente immaginazione per credere che essere donna sia estremamente diverso
dall’essere uomo, ed essere nero estremamente diverso dall’essere bianco. Messo
alle strette – e qualche volta gli è successo, quanto meno con Elaine –
arriverebbe a dire che le differenze sono con ogni probabilità non più grandi di
quelle fra un bambino e un adulto e, poiché lui si porta dentro il bambino che
era un tempo, e il bambino che era un tempo portava in sé il seme dell’uomo che
un giorno sarebbe diventato, la comprensione fra i due è una faccenda che si
risolve facilmente. Per capire i tuoi figli, basta ascoltare il bambino in te
e, se i tuoi figli vogliono capirti, non hanno che da proiettarsi nel futuro da
qui a venti o trent’anni. Quindi, per immaginare Elaine e Doris, e adesso anche
Marguerite, le tre donne più importanti per lui negli ultimi anni, a Bob basta
prestare attenzione alla donna che ha dentro. Il che con Marguerite diventa più
difficile, ma assai più interessante perché in questo caso deve anche prestare
attenzione al nero dentro sé.
Russel Banks - La deriva dei continenti - pag.118
foto di Alexey bednij
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