lunedì 29 giugno 2009

"Escape key"

LA BANALITA’ DEL BENE
Ci sono certi momenti in cui non importa se stai bene così come sei; a un certo punto, nel bel mezzo del tuo star bene ti sovviene che tutta ‘sta beatitudine non è per niente una cosa interessante. E’ un tipico pensiero di quelli che ti colgono a tradimento. E così ti viene da ricordare di come ai bei vecchi tempi era eccitante stare male. Magari non troppo, ma abbastanza da mettere in movimento tutto quello che adesso vedi fermo, immobile intorno a te e dentro di te. Visto che non sei stupido e sai bene che ti sei conquistato la tua pace con l’immobilità, tenendo a debita distanza tutto quanto può guastarla. Ti accorgi di esserti ridotto tale e quale alle vedove, con in più il fatto non trascurabile, che non hai perso nulla di quello che loro hanno perso, ma lo hai semplicemente lasciato alle spalle, strada facendo. Una strada che ti ha portato fin dove sei, a star bene come stanno bene le ortensie dietro il palazzo o l’ulivo nel giardino di Edilio. Bene, come stanno bene le vedove, cespugliacci di edera dura come il ferro inchiavardata al muro cieco della casa.
(...)
Per cosa vale la pena di vivere una vita, se non per la leggenda che contiene in sé? Che senso puoi dare alla tua vita, come puoi renderle giustizia, se non sai cogliere la sua grandezza?

Maurizio Maggiani - E' stata una vertigine - pag. 71 e 117

Nessun commento: