lunedì 22 settembre 2008


Angelo Morbelli

- Ma perchè ti piace tanto il sentimento di essere un uomo da nulla?
- Mi piace, perchè scrivendo si propende a lasciare intendere che sei più furbo degli altri, possiedi pensieri migliori, pensieri nascosti in immagini che a loro volta possiedono significati...ma ci sono dei momenti in cui il disprezzo di sè...è come se tracimasse nelle parole che scrivi, portato da una forza incontenibile. Una forza di natura musicale più che linguistica, e dunque libera, libera dal peso del suo significato.
E quando questo disprezzo è pieno e vero, descrive un utopia, uno spiazzo fatto di parole, le stesse parole della "cultura", della "poesia" in quanto strumento di tortura a scuola, ma abitabile in libertà.
La libertà dell'uomo da nulla.
Emanuele Trevi - I cani del nulla - pag.37

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