giovedì 7 agosto 2008


Jim Denevan

Strano sulle sue labbra esangui: papà
Papà, papà. Chi è il tuo papà?
Un padre è sempre un papà? Papà è un padre?
Papà è un papà o soltanto un padre?
Mio fratello Patrick disse brusco:" Che parola ridicola, papà.
A pensarci bene, tu l'hai mai sentita?". Rise, un suono secco come di un ramo che si spezza.(...)
Una terrificante possibilità si presentò alla sua mente:
le nostre vite non sono nostre, altri le posseggono, i nostri genitori. Le nostre vite sono definite da voglie, capricci, crudeltà di altri. La rete genetica, i legami di sangue. La più antica maledizione, più antica di Dio.
Sono amato? Sono desiderato?
Chi mi vorrà, se non mi vogliono i miei genitori?
Joyce Carol Oates - Una famiglia americana - pag.262

1 commento:

tatalla ha detto...

E il guaio è che, pure se te ne rendi conto, forse ci resterai intrappolato lo stesso, in quella rete...