Tendevo a prendere per buone le massime di mia madre, ma
quel modo di dire ho continuato a detestarlo, almeno quanto l'altra celebre
enormità, «conosci te stesso». A me, di conoscere me stesso e di sapere come
sono fatti gli altri non è mai fregato un granché.
Quanto al primo punto, ho la
sensazione che se qualcuno procede come può nella vita lo fa generalmente a sua
insaputa: di nascosto da sé stesso, per così dire. Meno ti conosci, meglio
stai.
Quanto agli altri, la cosa più importante non è come sono fatti, ma che
mi vogliano bene. Io sono come un cane, aspetto la carezza, il biscottino. Il
cane non si conosce e non sa com'è fatto nessuno. L'unica verità del mondo, per
lui, consiste in quella carezza, in quel biscottino.
Emanuele Trevi - La casa del mago - pag.14