domenica 19 ottobre 2025

Maurizio Coletti - Iefcos - Roma
 

C’erano professori che amavano la vita e cercavano di trasmettere quell’amore agli alunni.                                                                                L’unica cosa che deve fare un professore: insegnare ai suoi alunni ad amare la vita e a capirla, a capire la vita a partire dall’intelligenza, da una festosa intelligenza;                                                                                                      deve insegnare loro il significato delle parole, ma non la storia delle parole vuote, bensì ciò che significano;                                                                          in modo che imparino a usare le parole come se fossero pallottole, le pallottole di un pistolero leggendario.
Pallottole innamorate.

 Manuel Vilas - In tutto c'è stata bellezza - pag.118

 

 


Sulle prime sembravano urla che si sarebbero chetate in fretta e calmate non appena chi le emetteva si fosse reso conto che non sarebbe stato ucciso; in seguito però, quel gemito pungente, acuto, incessante, ribelle, raccapricciante, crebbe e non potevi evitare di sentirlo, non potevi dedicarti ad altro, finchè spazientito, non alzavi le spalle e guardavi i tuoi compagni, cercando di andare oltre.  



Ma quello non era lo starnazzare di una gallina catturata e spaventata; era il ruggito di una tigre resa furibonda dal dolore che ne accresceva la forza malvagia;

 

era un’arma di difesa, il grido di un condannato a morte che si ribella con odio ai suoi boia e dice :Io di qui non mi muovo, non cedo, morirò piuttosto che lasciarvi toccare qualcosa; finchè anche le pietre non si univano a quell’urlo tremendo che aumentava di intensità, con brevi pause per riprendere respiro, e in cui si potevano distinguere anche parole che restavano tuttavia incomprensibili.

Yizhar S. - La rabbia del vento - pag.40


sabato 18 ottobre 2025

Se tu corri arrivi, ma da solo. 
 
Se vuoi arrivare con gli altri, cammina. 

Proverbio etiope 

E poi ho pensato, Oh William!

Ma quando penso Oh William!, non voglio dire anche Oh Lucy!?

Non voglio dire Oh Tutti Quanti, Oh Ciascun Individuo di questo vasto mondo, visto che non ne conosciamo nessuno, a partire da noi stessi?

Tranne forse un pochino, un minimo sí.

Però siamo tutti misteriose costellazioni di miti. Siamo tutti un mistero, ecco che cosa voglio dire.

Potrebbe essere l'unica cosa al mondo che so per certo.

Elisabeth Strout - Oh William!  - pag. 177